mercoledì 29 agosto 2012

Bacio erotico con lingua

È che a me il bacio senza lingua non dice niente.
La voglia non manca mai e il piacere, dopo le prime leccate, monta insieme all’intimità.
Tutto il resto – problemi di ogni giorno, trambusto, estranei – viene tagliato fuori.
Restiamo soltanto io, la fonte del piacere, e una lingua avida.
Comincio con sapienti e leggere pennellate avvolgenti, periferiche.

mercoledì 22 agosto 2012

Bandiera pirata, sempre



Ieri, 21 agosto, ne ricorrevano i 150 anni dalla nascita. Darwin Pastorin ha dedicato un articolo a Capitan Salgàri, il padre degli eroi.
Grazie a Emilio Salgàri, Sandokan e il Corsaro Nero hanno cominciato a solcare i mari, da Mompracem a Maracaibo, dal mare della Malesia al Golfo dei Caraibi.

martedì 21 agosto 2012

Stercorario cartaceo

Faccio mucchietti e mucchiettini, divido, separo, sparpaglio sul letto e ricompongo in labirintiche categorie logiche e/o emotive e/o totalmente inattendibili e/o granitiche come il lancio di una monetina. Imbusto in trasparenza, accalappio con graffette, impigno, appallottolo e getto per terra, accatasto, questosìquellono... anzi no il contrario. All’inizio fu un solo angolo di un ripiano, poi inevitabilmente si è tramutato nel solito cartaclisma. Ma vado per ordine, almeno qua.

mercoledì 15 agosto 2012

Nel dì di ferragosto



In una grande città, il dì di ferragosto ha sullo spirito un effetto di spurgo. Offre, il dì di ferragosto, l’opportunità di sgravarsi di ciò che è frastuono e confusione.
Più che offrire tale strumento, il ferragosto lo impone. Afferra il fardello di tanta superfluità accumulata, togliendocelo di dosso, sgravandocene. Ci ripulisce, il dì di ferragosto, della presenza superflua, sia essa organica o inorganica. Il dì di ferragosto, come una gigantesca, saggia scopa di saggina, spazza via, sotto un cielo di sole, la polvere e le briciole di ciò che pensavamo servisse, invece non serve. Nel dì di ferragosto, il sole asciuga e alleggerisce gli stracci dell’esistenza. Almeno oggi, tornano a essere leggeri, vibranti al vento. È essa leggerezza che, chi vuole, può provare a cogliere, librandosi su correnti ascensionali, su ali di condor.
Il dì di ferragosto spazza via il frastuono, la confusione, l’ipercinetica isteria, l’untuosa ilarità, la ridondanza di parole marcite all’umido nelle pieghe di vite altrimenti ammuffite.

giovedì 9 agosto 2012

Cenere

Verrà la notte
quando i tuoi occhi si chiuderanno
Non vedrai più il rosso o il bianco della pelle
non vedrai più il nero, non vedrai più il giallo
Nessun colore di guerra per distinguerti
niente più grida di battaglia
Solo le verdi fronde degli alberi
sotto i quali riposerai portato dal vento
Ma tu non vedrai neanche il verde delle foglie
né l’azzurro del cielo
Non vedrai l’arcobaleno dei prati in fiore
Verrà la notte
nel silenzioso sguardo del Grande Spirito
quando i tuoi occhi si chiuderanno per sempre
Rimarrai solo col grigio della tua cenere
l’unico colore di tutte le ceneri
Ti resterà soltanto il grigio da guardare
E grigi saranno tutti i tuoi arcobaleni perduti
[Corvo Bigio]*


K.

*[Topo Gigio] mi sembrava azzardato

martedì 7 agosto 2012

Apodittiche gaiezze da calembour

“Senza intraprendere un'impervia discussione sui limiti alla revisione costituzionale, ciò che appare di palmare evidenza è che difendere le garanzie costituzionali (compito pregevole), è ben diverso, invece, dall'opporsi a modifiche del testo costituzionale finalizzate ad estendere quelle garanzie. La Costituzione la puoi cambiare se vuoi ampliarne i diritti.” [Il Democritico]

Leggendo questo post del Democritico, non soltanto ho puntualmente trovato considerazioni ben argomentate; mi sono anche imbattuto in due termini, uno retorico che avevo bisogno di rispolverare e puntellare, l’altro una novità filosofica: calembour e apodittico.

venerdì 3 agosto 2012

Una perla di ragazza

Come doviziosamente preannunciato, sono stato a Monte di Procida, in quel dei Campi Flegrei, per il matrimonio di Onda.
Sbrigate le stantie formalità ecclesiastiche, con formule rituali di solenne eternità e dichiarazioni d'amore intramontabile - al punto che uno si domanda come mai poi tanta gente divorzi in sfregio all'armonia del Creato e al legaccio di Pietro - siamo passati alla parte per me spiritualmente più toccante: la cena.