Urge un’integrazione al post “Chi s’accontenta gode?”, per
rendere merito alle valide considerazioni là fatte dal Granduca di Moletania, le
cui nobili terga, con annesse frattaglie, cuore, polmoni, cellule grigie, vessilli,
vestigia e vestaglie tutte, si sono spinte fin qua per lasciare due preziosi commenti. Ergo
per cui, ora li espongo in bella vista prima di riporli nel forziere (parafrasandoli spero correttamente), integrando i suoi originali apporti coi miei sottintesi inespressi.
domenica 29 aprile 2012
venerdì 27 aprile 2012
Chi s’accontenta gode? (parte prima)
Chissà com’è che certe espressioni, infallibilmente, le
trovo sempre sulla bocca di certe persone.
Chi s’accontenta gode.
Persone dalla vita stabile, certa, coraggiosamente edificata
su solide fondamenta di paura della propria ombra. Per puntellare e confortare
la rinuncia a tentare un qualcosa di non calcolato, di non prevedibile, ti dicono
che “Chi s’accontenta gode”.
Sapersi accontentare, saper cogliere la positività in ogni frangente,
saper vedere un bicchiere mezzo pieno, possono essere belle qualità. Aiutano
anche a tirare avanti in certi momenti, veri espedienti psicologici di
salvezza.
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martedì 24 aprile 2012
Psicoanalisi regressiva portafoliare
Due giorni fa Hombre mi ha rivolto una domanda: “A proposito,
ma i mancini tengono il portafoglio nella tasca sinistra dei pantaloni?”
Ho risposto sbrigativamente: “Non lo so, io non lo tengo mai
nella tasca dei pantaloni che poi me lo rubano.”
Poi in questi due giorni ho riflettuto il giusto su questa
mia affermazione. Effettivamente, soprattutto d’inverno, tengo sempre il
portafogli nella tasca interna del giubbotto, al riparo da malintenzionate mani
altrui. Quando non ho addosso qualcosa con le tasche, a volte utilizzo il
marsupio.
Però ci sono le volte che il portafogli lo metto nella tasca
posteriore dei pantaloni. In situazioni affollate, per non dover star troppo
concentrato in allerta antifurto, me lo ficco in una tasca anteriore, e attivo
i recettori testicolari di variazione di pressione.
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domenica 22 aprile 2012
Onestà intellettuale
Venerdì sera mi è capitato di vedere un po’ di Zelig. Per un
comico non è facile farmi ridere. Il mio cervello ha il vizio di anticipare di
almeno tre fraseggi la battuta tanto attesa. Gli altri ridono e io sbadiglio.
Alcuni anni fa, cedendo a ripetute insistenze, portai una ragazza a vedere una
puntata dal vivo al PalaZelig di Sesto San Giovanni. Lei si divertì e io mi annoiai. È
più forte di me.
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giovedì 19 aprile 2012
SEO per il blogger 3.0: il nick-gaming
Tra gli strumenti a disposizione dell'attività di
SEO (Search Engine Optimization) esiste la Syndication, ovvero la diffusione
virale dei contenuti della fonte primaria attraverso piattaforme di social
network, oppure curando il social bookmarking.
Io vado oltre, sperimentando tecniche d’avanguardia di web
promotion e social marketing, attraverso il nick-gaming. Davvero roba da blogger 3.0.
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martedì 17 aprile 2012
Manco da barbone
Dalla fessura delle listelle di legno verde ho visto
avvicinarsi minaccioso un negro.
Tanto minaccioso non nell’aitante
fisico, quanto nella scatoletta di oggettistica che teneva in mano. È passato largo ed è andato ad attaccar bottone con qualche coppia.
Magari mi lascia in pace, magari un vantaggio c'è.
Mi ero buttato su una panchina, così com’ero. Avevo voglia
di guardare il cielo stando sdraiato su una panchina, una di quelle verdi che
si trovano nei giardini.
Sopra avevo le nuvole e i rami di un albero, ancora mezzi
spogli.
Avevo i cazzi miei, cazzi grossi da elefante africano, e ce
li ho ancora, tanto grossi quanto miei, volevo stare in pace a guardare il
cielo e fanculo il resto.
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sabato 14 aprile 2012
Tecniche di lettura lenta
Da qualche mese sto sperimentando una tecnica avveniristica
di lettura lenta.
Quando leggo un romanzo procedo lentamente, mi leggo un po’
di frasi, al limite un’intera pagina, poi rimugino se ci sia qualcosa che valga
una sottolineatura. Se mi do risposta affermativa, torno sui miei passi e
sottolineo a matita.
Questo accade da sempre, sulla sottolineatura e sulla
matita tornerò in futuro.
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giovedì 12 aprile 2012
Ok, auguri lillina! A posto così.
Le donne sono infide. È risaputo.
È una forma di intelligenza, strisciante come una biscia,
che sa attendere nell’ombra e appena ti appisoli ti si infila nelle mutande.
A quel punto te ne accorgi ed è troppo tardi, perché sta lì
minacciando di addentarti un coglione, e ti sorride, la perfida. E tu pure
sorridi, per affetto verso Evaristo o Ernesto.
È un’intelligenza tutta femminile, ce l’hanno spontanea,
alcuni la chiamano intuito. Non che il maschio non ci arrivi, magari va a anche
a scavare più a fondo (alcuni la chiamano riflessione), ma ci arriva dopo.
Ci arrivi dopo e questo basta a fregarti. Ormai il coglione
è a rischio.
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giovedì 5 aprile 2012
Oftalmologia cardiaca
L’essere è una costante, il gesto una cosmesi.
Sentir dire che oggi sei romantico equivale a una
dichiarazione di incipriatura, un affronto insomma che esige soddisfazione. Siam qui per questo.
Il romanticismo è un modo d’esistere, una capacità di
sguardo sul mondo.
Colui che, obbligato a seguire la propria inclinazione, apre
gli occhi e cerca l'estetica riflessa dentro l'essenza delle
cose, ove anche il brutto ha un suo tratto originale, costui fin dal primo battito di palpebre è romantico.
Romantico è il pensare, l’agire, il respirare, il mangiare
e il camminare. Romantico nel baciare e nel fottere, nel sospirare e nel pisciare. Romantico nel dormire, con o senza sogni, romantici anch’essi.
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domenica 1 aprile 2012
Cessata attività
È arrivata la bella stagione.
È il primo giorno di un nuovo mese.
Direi sia il momento buono per salutare.
Ringraziarvi tutti, con i soliti salamelecchi, che avete
dedicato tempo prezioso a leggermi, che avete lasciato preziosi commenti, utili
all’evoluzione della specie, e altre baggianate del genere.
E chiudere la porta.
Quindi chiudo la porta, e statemi bene.
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