venerdì 30 settembre 2011

La tribù dei Perbene

Non mi fa pena Gheddafi.
Non mi fanno mai pena i dittatori assassini.
Essi non hanno avuto pietà per quelli che hanno ucciso.
Io ho il dovere di non concedergliela, la pietà.
Prima ancora che il diritto.
Il dovere, per rispetto a chi non c’è più.
Magari umiliato, calunniato, torturato, ucciso, e non c’è più.

giovedì 29 settembre 2011

Chinotto alla menta

_Secondo me ti donerebbe un riflesso rosa tenue, magari, proprio a voler azzardare, un rosé, ma è già una tonalità impegnativa.

_Scusa?

_Sto dicendo, se vuoi andiamo avanti ancora un po’, se abbiamo fortuna e la memoria non mi inganna, ci sono delle zone a giallo pompelmo o anche arancio pallido. Così, per dare un tocco di colore particolare. Ma io resto dell’idea che con la tua carnagione un filtro rosa si sposa bene.

_Ma che stai dicendo?

_No perché, io sono una persona abbastanza concreta, pur avendo una certa… come dire… Ah ecco, è arancione! Così ti spiego. Vedi? Guardati nello specchietto del parasole. Vedi come il rosso ti snatura la delicatezza dei lineamenti? Anche l’occhio vuole la sua parte, non credi?

_Ma…

lunedì 26 settembre 2011

Aahhyaaaakk!!! Hasta luego y suerte, Sergio

Se mi chiedessero qual è stato il fumetto che leggevo da bambino, risponderei senza esitare “Tex”!
Magari anche perché lo collegherò per sempre a mio papà, che lo comprava ogni mese. A lui sono sempre piaciuti i cauboi, anche adesso si rivede ogni replica di film sui cauboi. Anche se danno “Ombre Rosse”, cerca di mentire spudoratamente, per farti credere che non l’abbia mai visto.

Mio papà tornava in pausa dal lavoro e di pomeriggio leggeva Tex, fumando la pipa, in salotto.
Comprava Tex Willer, e qualche volta pure Zagor.
Quando ogni tanto usciva un numero speciale a colori, era un evento. Anche se io lo preferivo in bianco e nero, così potevo colorare a piacere con i pastelli dell’immaginazione.

domenica 25 settembre 2011

Disprezzami, ma non cercare di capirmi

Giorni addietro ho pubblicato una poesia, qua sul blog.
Prima di pubblicarla nutrivo un preciso dubbio, dovuto a un assioma dell’animo mio.

Una poesia non va indagata con la logica.
Non si capisce, non si spiega.
La poesia va carpita con l’istinto.
A chi insiste per capire una poesia, auguro di comprendere tutte le poesie del mondo.
Da oggi ogni cosa comprenderai.
E nessuna poesia mai amerai.

Però ho anche pensato: qua sono su un blog. Potrei disattivare l’opzione commenti, ma mi sembra un atto di maleducazione o di chiusura.

venerdì 23 settembre 2011

Santa Palabra, ora pro Kappa!

Per tutti i post troppo lunghi che ho scritto e scriverò.
Ora pro Kappa!

Per tutte le volte che ho peccato di logorrea.
Ora pro Kappa!

Per quelle volte che tradisco la sintesi, veramente.
Ora pro Kappa!

Per la mia narcisa incapacità di ridurre a un solo mea culpa i tre precedenti.
Ora pro Kappa!

mercoledì 21 settembre 2011

Miss Italia? Dalle stalle alle stelle!

Pare che tutto ciò che ruota intorno a Miss Italia stia andando maluccio. Poco audience, poco interesse, poco entusiasmo. Insomma, l’icona di Miss Italia sta letteralmente andando a puttane.

Eh sì, perché a fregare lo scettro di miss tette e culo via canone, ci stanno pensando le tette e culo via olgettina.

E adesso Terry De Nicolò definisce sfigate le racchie che non hanno mercato, e sceme le belle che non fanno fruttare il titolo Monte dei Paschi infracosce, magari con divaricatura di spread.
Che caduta di stile, la Terry.

domenica 18 settembre 2011

Sta scritto! Tu sarai suicidato!

I temi delicati a volte conviene affrontarli in maniera indelicata, che a furia di delicatezze si finisce con lo sfiorarli appena e, alla fine, col non toccarli proprio.

A detta dei più, tema “delicato” è quello del suicidio. Ma essendo il suicidio esperienza prettamente ad appannaggio degli esseri umani, io non ho imbarazzi ad affrontare la questione. Mi va di parlarne poiché sono intervenuto con un commento su un post in un altro blog, e, come è bello che sia, ognuno ha espresso il proprio parere, in varie tonalità di educazione, e ci tenevo a trattare l’argomento in un modo più discorsivo.

giovedì 15 settembre 2011

Operazione Vendicta: scoglio finale

La Grecia è alle spalle, e con essa un antefatto lungo una settimana, che è bene conoscere per poter comprendere il fatto.
Altrimenti non si chiamerebbe antefatto, ma spinterogeno.
Il messaggio velato da cogliere, tra tanti sillogismi d’officina e metafore da cofano è: prima di proseguire leggete l’antefatto.
Quindi se siete giunti fin qua e non siete gnucchi, oso affermare con una certa sicurezza che avete senz’altro letto l’antefatto; bene, mi fa piacere.

lunedì 12 settembre 2011

Parole

Parola

Parola che

Due parole

Parola carica di
E già sono tre parole
significati

Carica, troppo
pesante per noi
da reggerne il peso

domenica 11 settembre 2011

Baci di cuore e fottiti! …al gusto vaniglia

Quanto segue è cronaca.
Potrei facilmente farla passare per invenzione burlesca.
Invece è cronaca.
Forse sono fermamente convinto che assumersi le proprie responsabilità aiuti a crescere, forse ho ripiegato sulla panzana dell’autosputtanamento maturativo perché non ci sta più niente nell’armadio delle vaccate esistenziali di Kisciotte.

Appena ho provato ad aprire un’anta, sono rotolati fuori due teschi seguiti da tre femori, uno sterno, un bacino quasi integro, un tratto di rachide lombare e vari ossicini alla rinfusa.

Perciò mi offro in pasto alla vostra pietas.
Tagliata di cronaca, al sangue.

giovedì 8 settembre 2011

Le Scerchie (Brecce) di Blogroll Minus

Google Plus utilizza l’espressione “Cerchia di amici”.

Mi piace la parola “cerchia”, contiene un sapore rustico. Mi piace anche la parola “amici”, ma per dei conteggi illimitati e digitali, la ritengo strattonata e bistrattata.

Preferisco partire dalla “cerchia delle frequentazioni”.

Il blogger è il suo blog e non viceversa.
Noi blogger siamo soltanto trofei di caccia, teste d’avatar attaccate a camolarsi sulla parete di Google Friend Connect: capocce di cinghiale, cervo, lupo, alce, capriolo, e anche orso naturalmente.
Kisciotte non frequenta altri blogger. Magari si ritrova appeso in casa d’altri al fianco di un altro blogger col quale per settimane, mesi, forse per sempre non scambierà mai una parola.

È “sotto l’elmo di Kisciotte” che frequenta e conversa con altri blog.
Un blogger ha gli occhi del colore della cornice di sfondo del layout.
Un blogger è solo un digitare di tastiera, è “i polpastrelli vocali” con i quali i blog conversano tra loro.

lunedì 5 settembre 2011

Sunflowergate: un testamento

I temi che tratto in questo articolo non sono adatti ai deboli di cuore. Inoltre rivelo verità scomode, che possono suscitare sia incomprensibile imbarazzo che consapevole ribrezzo.
Ma qualcuno deve pur assumersi la responsabilità di conficcarvi degli stuzzicadenti tra le palpebre e obbligarvi a guardare, e a vedere.

Gli intellettuali hanno Julian Assange, i deficienti hanno Spider Truman, voi avete me.
A costo di essere preso per pazzo, è un rischio che sento di dover correre.
Certe verità sono come un attacco di dissenteria: anche volendo è impossibile tenersele dentro.
Del resto, oramai, non mi resta più molto tempo.